Esami dei CAPELLI
Per ottenere una più accurata conoscenza delle diverse manifestazioni della caduta dei capelli sono spesso utili alcuni accertamenti da prescriversi dopo la valutazione oggettiva del fenomeno.
Il più utilizzato è il tricogramma che si traduce nell’osservazione microscopica di capelli prelevati in diverse aree del cuoio capelluto.
Si tratta di un esame ben diverso dalle non meglio definite analisi dei capelli offerte, spesso gratis, a destra e a manca: va effettuato infatti su un campione statisticamente apprezzabile di capelli (quindi due o tre capelli non bastano) e l’ultimo lavaggio deve essere stato effettuato qualche giorno prima per evitare un’alterata e distorta riduzione dei telogeni.
Scopo dell’esame è conoscere in modo preciso il ciclo pilifero (in poche parole quanti capelli crescono e quanti muoiono).
Un’alternativa più sofisticata, ma anche più complessa, è rappresentata dal fototricogramma che si esegue macro-fotografando limitate aree di cuoio capelluto nelle quali i capelli sono stati recisi a circa 2 mm di lunghezza: ripetendo le foto con intervalli di alcuni giorni si può rilevare il numero dei capelli in crescita.
Altro esame importante è il pull-test, cioè la conta dei capelli che cadono in un periodo determinato con lo scopo di ottenere un’indicazione precisa sull’intensità della caduta vera e propria: è particolarmente utile conoscere questo dato perché una caduta di 10 capelli al giorno è ben diversa da una caduta cinque volte più abbondante o più. Incrociando i dati del pull-test con quelli del tricogramma si riesce a monitorare minuziosamente il processo di caduta in atto.
La ripetizione di questi esami specifici in corso di terapia consente di conoscere in modo preciso i risultati che si stanno ottenendo e di modulare al meglio le terapie.
Per individuare perdite di capelli dovute a sospetti stati patologici dell’organismo è talvolta opportuno eseguire alcuni specifici esami ematologici e, soprattutto con le donne, i dosaggi ormonali che in alcuni casi giocano un ruolo importante.
Il mineralogramma permette di conoscere i dosaggi dei minerali presenti nell’organismo e differisce dall’esame ematochimico perché quest’ultimo fornisce dati relativi al momento del prelievo, mentre il primo fornisce una misura anche della storia recente del paziente esaminato in quanto gli elementi studiati si accumulano nei capelli.
Meno importanti e diffusi sono gli esami per misurare la secrezione sebacea (sebometria) e l’idratazione cutanea (corneometria) in quanto gli elementi misurabili con queste analisi non provocano calvizie.
Fonte Sitri Soc.Italiana di Tricologia